8 lezioni per libere professioniste che ho imparato guardando Grey’s Anatomy

8 lezioni per libere professioniste che ho imparato guardando Grey’s Anatomy

Durante il lockdown di marzo 2020 ho imparato a guardare serie Tv, oltre che a fare un pan brioche senza burro spettacolare. Mai guardata una…

Durante il lockdown di marzo 2020 ho imparato a guardare serie Tv, oltre che a fare un pan brioche senza burro spettacolare. Mai guardata una serie TV prima di marzo 2020. Recentemente, e davvero con mia grandissima sorpresa mi sono immersa in uno dei medical drama più seguiti di sempre, Grey’s Anatomy: non avrei mai detto che proprio Grey’s Anatomy riuscisse a coinvolgermi così tanto.

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Al di là del sangue in abbondanza e delle mani che lavorano dentro i toraci aperti, ci sono tanti sentimenti che vengono raccontati. Insomma, al di là delle storie in sé, lo spettatore viene proprio stimolato alla riflessione personale. Una riflessione che è assolutamente trasversale, tant’è vero che io l’ho trovata utile anche per la mia attività in Bottega. E quello che ho imparato lo condivido con te in questo post.


Lezione #1: il passato non ti definisce

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Non importa da dove parti: non sono le tue origini che determinano il tuo futuro. Molti personaggi di Grey’s Anatomy hanno un passato difficile: la famiglia incasinata di Alex, la dura vita di Jo nel sistema di affidamento familiare o i rapporti complicati di Meredith con i suoi genitori. Nonostante tutto hanno raggiunto il successo, dimostrando che il passato non definisce una persona.

Il mio percorso professionale (come quello della mia vita, del resto), non è stato lineare, tutt’altro. Ho dovuto fare mille lavori (anche umili e malpagati), ma non mi sono mai arresa (oddio… forse sì, ma solo per pochissimi istanti). Non ho mai smesso di sperare di raggiungere qualcosa di migliore.

Non è il passato che traccia la strada per il resto della tua vita: solo tu sei responsabile della creazione del tuo futuro.

Lezione #2: la verità viene sempre a galla e le persone meritano di sapere la verità

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In tutte le puntate, c’è sempre un personaggio che deve gestire un qualche segreto: sono situazioni difficili, che creano dolore, ansia o il timore di essere giudicati o non essere compresi fino in fondo. Quando invece i segreti vengono scoperti, le cose diventano più semplici, le situazioni si ridimensionano e, addirittura, molto spesso si risolvono.

Nel mio lavoro di libera professionista, ricevo richieste dalle clienti di implementare questa o quella funzionalità sul proprio sito o mettere in pratica una determinata strategia solo perché ne hanno sentito parlare oppure l’hanno vista fare a qualcun altro. Spesso sono cose non necessarie per lei e per la sua attività. Io sono sempre estremamente sincera con le mie clienti: chi mi paga, si aspetta di ottenere il massimo risultato dal suo investimento, non si aspetta che io dica di sì a prescindere a tutte le richieste. Se dico sì anche quando è fuorviante o addirittura controproducente, prima o poi arriverà il momento in cui la cliente se ne renderà conto e forse sarà troppo tardi: per la sua attività, per i nostri rapporti, per la mia credibilità e la mia reputazione.

Non posso fare a meno di essere trasparente. Quello che non va bene, va fatto presente. La verità viene sempre a galla e le persone che ci danno fiducia investendo su di noi, meritano di sapere a chiare lettere come stanno le cose.

Lezione #3: rimani fedele a te stesso e alla tue convinzioni

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April Kepner, fastidiosa, petulante, puntigliosa April Kepner! È l’esempio della coerenza alla sua fede cattolica. Forse per qualcuno può risultare incomprensibile la ferma convinzione e l’impegno di April ad essere una buona credente. Nonostante le perplessità degli altri, lei non permette che le loro opinioni scalfiscano il suo spirito, né che viva la sua fede con pudure. April è una cattolica orgogliosa ed è l’esempio perfetto di come si dovrebbe rimanere fedeli a se stessi e a ciò in cui si crede, anche se il mondo intorno a te non lo capisce.

Perché, se sei una libera professionista, tu e il tuo lavoro siete la stessa cosa: solo chi sei e le cose in cui credi ti rendono unica e assolutamente diversa da tutti gli altri professionisti. Rinnegare se stessi per essere la fotocopia sbiadita di qualcun altro ti renderà una persona infelice e professionalmente poco credibile: le perrsone comprendono bene le “forzature”.

Lezione #4: se fallisci, riprova, è solo così che si impara

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Il fallimento è normale, ma accettare un fallimento non è poi così naturale. George non ha superato l’esame del primo anno della specializzazione e, sebbene sia una situazione imbarazzante che porterebbe la maggior parte delle persone ad abbandonare la specializzazione o trasferirsi altrove, George non si è affatto arreso. Ha studiato più duramente, ha ricevuto aiuto dai suoi amici e si è assicurato di tornare all’esame ben preparato per superarlo e andare avanti con la specializzazione.

È facile arrendersi quando le cose si fanno difficili o, peggio, quando diventano imbarazzanti, ma proprio come George, dobbiamo perseverare e sapere che fallire non significa che sia finita. Significa solo che devi chiederti con gentilezza quale lezione porti a casa, cosa non ha funzionato, cosa potevi fare meglio e riprovare. Certamente, da ciò che fai oggi, imparerai come essere migliore domani.

Lezione #5: tutti hanno qualcosa da imparare, tutti hanno qualcosa da insegnare

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Sarà perché stiamo nella quotidianità di un ospedale universitario dove gli specializzandi si fanno le ossa lavorando in prima linea a fianco agli strutturati. Tutti in realtà imparano e tutti insegnano, reciprocamente. La storia si srotola fra una marea di rapporti mentor/mentee: probabilmente è proprio questo che mi ha coinvolto così tanto.

A me piace fare da mentore alle persone perché amo assistere alla trasformazione (digitale) nelle mie mentees, vederle sbocciare la loro sicurezza online, rendermi conto ogni volta che ciascuna mentees mi lascia qualche insegnamento.

Lezione #6: le donne possono ottenere tutto ciò che desiderano

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È molto stimolante vedere le donne di Grey‘s Anatomy eccellere nelle loro specialità, spesso nonostante vite private molto complesse. Anche se non voglio essere un chirurgo da grande, guardare queste donne brillanti fare passi da gigante nella loro carriera mi ha dato la motivazione per affrontare il mio lavor allo stesso modo; non accontentarmi mai, chiedere che il mio valore venga riconosciuto – o meglio pretenderlo – e credere sempre che ce la posso fare. Bailey è stata la prima donna capo di chirurgia al Gray-Sloan, Meredith è stata una delle poche prestigiose chirurghi donna a vincere un premio Harper Avery e Cristina si è trasferita in Svizzera per promuovere la sua carriera. Le donne di Grey’s Anatomy sono donne toste! Come me e come te! 😉

Lezione #7: non combattere il cambiamento, abbraccialo

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Se c’è un personaggio che può incarnare questa affermazione, questo è Alex Karev. Nessuno è cambiato, si è trasformato e è evoluto come lui. Dallo specializzando più odiato dello show è arrivato ad essere uno dei preferiti dai fan del medical drama (tanto è vero, infatti, che l’abbandono di Alex alla sedicesima stagione ha scatenato accese proteste).

Alex rappresenta la speranza per coloro che pensano che tutto sia perduto: c’è sempre tempo per cambiare, per essere migliori e per fare meglio, fintanto che puoi imparare ad accettare il viaggio verso la te di domani.

Lezione #8: Tu sei il Sole

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Forse la mia lezione preferita da questa serie è stata quando Cristina ha ricordato a Meredith, che Derek “È un sognatore ma non è il sole – sei tu il Sole”.

Essere il Sole significa essere sempre consapevoli del nostro valore (non solo professionale): l’autostima, le tue capacità, la tua identità come persona e come professionista non hanno nulla a che fare con chi ti sta intorno. Amare prima di tutto sé stesse, mettersi al primo posto prima di dare tutta l’attenzione agli altri non significa essere egocentriche. Se senti che i tuoi bisogni non vengono soddisfatti o non ti senti apprezzata, è ora di essere il Sole.

E tu, sei una fan di Grey’s Anatomy? Hai fatto riflessioni utili per te e per la tua professione?

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